Progetto sociale: MISSIONE CONGO 2014

Oggi, quando si parla di Africa, l’unica parola a cui si fa riferimento è EBOLA. Noi, nella nostra straordinaria esperienza nella Repubblica Democratica del Congo, nello specifico nella capitale Kinshasa, la parola che quotidianamente ci veniva da dire era SOLIDARIETA’. E’ facile dire “perché devo interessarmi di situazioni lontanissime da noi, quando si ha la fortuna di nascere nella parte giusta del mondo ?”

La nostra cooperativa ha avuto la fortuna di incrociare nel proprio cammino le Suore della Sacra Famiglia di Seriate, grazie anche ad un carissimo amico in comune Adriano Regonesi, scomparso di recente , si è subito creata quella sinergia di collaborazione per poter dare un contributo a chi non ha avuto la nostra fortuna. Infatti ad Ottobre 2014, Solitro Gianluca e Barcella Luigi, rispettivamente Presidente e Vice Presidente della 9coop, Cooperativa Infermieristica della Bergamasca, sono partiti per una missione umanitaria in Congo, come volontari, per rendersi conto delle necessità primarie e dare il nostro contributo in un paese che presenta numerose criticità. L’arrivo a Kinshasa è stato turbolento, ci ha subito fatto rendere conto della corruzione della polizia locale che, per farci passare al controllo documenti, ci ha costretto a pare un dazio e miracolosamente i nostri documenti erano in regola. Per fortuna, la presenza delle nostre suore e di Bill, autista locale, ci hanno reso la vita più facile nel liberarsi dalle difficoltà delle continue richieste di denaro da parte della comunità locale.

Nei giorni successivi siamo stati messi in condizione di trascorrere il nostro periodo di permanenza, in un ambiente sicuro e circondato da un apporto umano delle nostre sorelle che ci ha dato la forza di superare tutte le difficoltà. Una volta fuori dalla casa di formazione, ci siamo resi conto della situazione dei mezzi di trasporto, a dir poco spaventosi , con la presenza di mezzi obsoleti, vecchi, inquinanti e senza alcun sistema di sicurezza, che sfrecciavano senza regole stradali causando numerosi incidenti, dove spesso a subirne le conseguenze erano i passanti. Non è migliore la situazione igienica ed idrica dell’ambiente; infatti, la condizione fognaria a cielo aperto, ubicata in canali accessibili a tutti, porta solo all’incremento e alla diffusione di malattie. L’acqua non è sempre presente, ed in alcune zone completamente assente, quindi si possono immaginare le condizioni igieniche in assenza di bagni e acqua corrente, al limite dei diritti umani.

Per non parlare del sistema elettrico, con numerose linee disponibili dalla società locale, ma peccato che si debbano usare dei generatori esterni per poter avere qualche ora di luce continua. Cavi elettrici grossolanamente interrati e a volte affioranti anche in pozze d’acqua stagnante, dove si può immaginare se accidentalmente calpestati, quali possano essere le conseguenze, soprattutto quando i bambini giocano liberamente negli spazi a loro concessi. La cosa che più ha scosso la nostra coscienza è stata la visita all’ospedale, se cosi può essere definito. La nostra esperienza professionale, ormai decennale, negli ospedali italiani ci mette in condizione di fare una riflessione sulle condizioni, a dir poco disumane dell’ospedale stesso, dell’assistenza concessa solo a chi può permettersela economicamente, alle condizioni igieniche inesistenti, alle misure di sicurezza ed alle attrezzature inappropriate, insomma una situazione surreale a confronto della nostra, ricordando che gli assistiti sono esseri umani tali e quali a noi!!!! La ciliegina sulla torta in ospedale, è arrivata nel reparto di maternità, dove scopriamo che le donne partorienti, se non pagano le prestazioni del parto naturale o cesareo, rimangono rinchiuse in ospedale fino al pagamento avvenuto e senza alcuna assistenza alberghiera. Quindi abbiamo visto mamme con bambini anche di sette mesi, ancora ricoverate e disperate di tale situazione, e ci ha visto impegnati , insieme alle nostre sorelle, nel reperire fondi per la liberazione di tre donne con i loro piccoli, dal calvario della reclusione forzata in ospedale. Questo è stato uno gesti che ci ha riempito d’orgoglio, insieme alla distribuzione di alimenti ad alcune famiglie numerose e bisognose.

In fine, ma non certo per importanza, abbiamo visitato la scuola della Sacra Famiglia, dove circa 2000 bambini hanno la possibilità di completare il ciclo di studi dalla scuola dell’infanzia fino alla fine della scuola secondaria. Il lavoro svolto dalle nostre sorelle è straordinario, capitanato dalle suore italiane che vivono stabilmente in Congo, e l’aiuto delle novizie e suore congolesi, hanno realizzato un ambizioso progetto scolastico educativo che permette anche a chi non possiede nulla, un minimo d’istruzione. Al nostro rientro, ci siamo resi conto, che il vero problema dell’Africa non è l’ebola, ma l’indifferenza del resto del mondo, che permette nel 2014, condizioni umane di questo genere. Sicuramente, un’esperienza di questo tipo, ti cambia profondamente, noi vogliamo fare il possibile per poter donare ” Una Goccia di Vita” e permettere a tutti i bambini di avere un felice “Sguardo verso il Futuro”. Questi sono i nostri due progetti, che insieme alle Suore della Sacra Famiglia, ci permetteranno di dare un piccolo contributo a chi è meno fortunato di noi, che ti accoglie e sorprende sempre con uno straordinario sorriso, come se avesse tra le mani tutto l’oro del mondo, insegnando a noi che la vera felicità è la vita, quindi il nostro impegno sarà rendere la loro vita più dignitosa. Un ringraziamento speciale va alla Madre Superiore Generale Gianfranca Beretta e la Madre Vicaria Chiara Rivola della Sacra Famiglia di Seriate che ci ha dato la possibilità di vivere insieme al loro un’esperienza indimenticabile!!!!!!

Il Presidente 9coop Solitro Gianluca

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